Storia della Mostra del Cinema di Venezia

La mostra del cinema di Venezia nasce nel 1932 con il nome di Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica. È uno dei festival cinematografici più antichi del mondo e la sua storia si intreccia più volte con quella politica e culturale dell’Italia e non solo. La prima edizione non fu competitiva, nel senso che non ci fu una giuria e dei premi, tuttavia fu chiesto al pubblico di esprimere la sua opinione sulle pellicole. Nonostante non ci fossero dei premi, i film e i registi presenti furono già di caratura internazionale, come Frankenstein di James Whale e It happened one night di Frank Capra. Per la cronaca, il primo film proiettato nella sua storia alla Mostra del cinema di Venezia fu Dr. Jekyll and Mr. Hyde di Rouben Mamoulian. La seconda edizione si ebbe due anni dopo, nel 1934, e il festival diventò competitivo con l’assegnazione di premi. Dal 1935, dato il grande successo, la mostra divenne annuale. L’anno successivo venne nominata per la prima volta una giuria internazionale. I paesi in gara diventano sempre di più e già in questi primi anni sfilarono a Venezia le grandi star del cinema: Greta Garbo e Bette Davis, solo per citare alcuni nomi. Tuttavia siamo in epoca fascista, e le pressioni e le divisioni politiche si fanno sentire. Dal 1935 non parteciperanno alla kermesse i film sovietici, mentre dal ’38 diserteranno la Mostra i registi americani. In quest’anno, inoltre, le pressioni sulla giuria diventano evidenti con la vittoria di Olympia di Leni Riefenstahl e Luciano Serra pilota di Goffredo Alessandrini. Entrambi film di propaganda politica, anche se c’è da dire che il primo è tutt’ora considerato un capolavoro cinematografico, nonostante i contenuti di esaltazione della retorica nazista.

La mostra di Venezia dalla seconda guerra mondiale agli anni ‘50

Lo scoppio della seconda guerra mondiale segnò anni tremendi per il paese e di conseguenza per la storia della Mostra del cinema di Venezia. Dal ‘40 al ’42 si svolsero 3 edizioni, ma a parteciparvi vi erano per lo più film italiani e tedeschi, e si preferì addirittura considerare queste mostre come non avvenute. Con la fine delle ostilità, nel 1946 il festival torna però ai suoi splendori. Sono gli anni del neorealismo italiano, con film come Paisà di Roberto Rossellini e La terra trema di Luchino Visconti a cui si affiancano le opere di grandi registi internazionali come Fritz Lang e Orson Welles. In questi anni viene premiata con la Coppa Volpi l’attrice Anna Magnani per la sua interpretazione in L’Onorevole Angelina di Luigi Zampa. Gli anni ’50 allargano ancora di più la cinematografia in gara alla mostra, con i primi film provenienti da Giappone e India. Ma sono anche le edizioni che vedono l’affermazione di Federico Fellini e Michelangelo Antonioni, e della nascita di veri e proprio miti del cinema italiano: Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Vittorio Gassman e Alberto Sordi. Senza contare le star internazionali come Brigitte Bardot e il regista Ingmar Bergman.

Gli anni turbolenti della Mostra dal ’60 al 1979

Il nuovo decennio della Mostra del cinema di Venezia non inizia sotto i migliori auspici: l’edizione del 1960 vede la premiazione subissata dai fischi del pubblico che non apprezzò il fatto che la giuria non avesse dato il premio a Rocco e i suoi fratelli di Visconti. Nelle edizioni successive la giuria e il gusto del pubblico ebbero dei relativi riallineamenti. Sono gli anni della nouvelle vague con i film di Resnais e Godard, ma anche dell’esordio di numerosi registi italiani come Pasolini, Bertolucci e Brass. Tuttavia, la storia era pronta a ritornare a invadere le sale della Mostra, e il ’68 con i suoi moti di rivolta non risparmiò il festival con dure contestazioni. Tanto che dal 1969 fino al 1979 la kermesse tornò come nella sua prima edizione a non essere competitiva. Gli unici Leoni d’oro furono dati alla carriera, tra cui va ricordato quello a Charlie Chaplin. Gli anni ’70 videro la proiezione del primo documentario cinese, ma anche di grandi titoli come Domenica, maledetta domenica di John Schlesinger, Arancia meccanica di Stanley Kubrick e Prima del calcio di rigore di Wim Wenders. Tuttavia, la mancanza di premi, se da un lato evitò contestazioni, dall’altro tolse lustro al festival che dovette attendere gli anni ’80 per rilanciarsi.

Mostra di Venezia dagli anni ’80 ai giorni nostri

Con il 1980 la Mostra vede ripristinati i premi e il Leone d’oro. In questa decade vengono proiettati film come E.T. di Spielberg e L’Impero colpisce ancora di Kershner. Il festival fa conoscere il nuovo cinema tedesco con Margarethe Von Trotta prima donna a ricevere il Leone d’oro con il film Anni di piombo. Ma la kermesse scoprì anche nuovi talenti come Emir Kusturica e Pedro Almodovar. La Mostra di Venezia battezzò la nascita di una nuova generazione di registi nostrani come Nanni Moretti, Marco Tullio Giordana e Carlo Mazzacurati. L’arrivo degli anni ’90 conferma la portata internazionale del festival, anche se non mancheranno polemiche sui premi. Come quando Lanterne rosse del cinese Zhang Yimou non venne premiato. Tra i registi americani si fanno notare Spike Lee, Gus Van Sant e Henry Selick (quest’ultimo con The Nightmare Before Christmas). Sul tappeto rosso sfilano grandi attori e registi da tutto il mondo: Jack Nicholson, Harrison Ford, Kevin Costner, Nicole Kidman, Tom Hanks, Dustin Hoffman, Francis Ford Coppola, Al Pacino, Robert De Niro. Un ruolo ancora importante lo svolge il cinema asiatico con Takeshi Kitano, che vince il Leone d’oro con Hana-bi

Gli anni duemila continuano su questa scia con film provenienti da tutto il mondo come Memento di Christopher Nolan, ma anche con eventi irripetibili come la presentazione dell’ultimo film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut, avvenuto dopo la morte del regista alla presenza degli attori protagonisti: Tom Cruise e Nicole Kidman. Per la scena italiana a fianco di registi affermati come Bertolucci (The Dreamers) e Bellocchio (Buongiorno, notte) compaiono nuove leve come Garrone e Bechis. Le sfilate di attori e registi internazionali non si contano: Woody Allen, Bill Murray, John Turturro, George Clooney, Abel Ferrara, Catherine Zeta-Jones, Sean Penn e Tim Burton. Tra i film premiati vanno ricordati Brokeback Mountain di Ang Lee e Somewhere di Sofia Coppola (che riceverà il premio da Quentin Tarantino che presiedeva la giuria).

Si arriva così ai giorni nostri, dove va citata la vittoria del Leone d’oro di Sacro GRA per l’italiano Gianfranco Rosi e quella di Nomadland di Chloé Zhao. Oltre alla proiezione di film come Birdman con Michael Keaton e La La Land di Damien Chazelle.